Con lo sguardo concentrato, Alica Schmidt si raccoglie i capelli biondi in una treccia e scioglie le gambe. Poi inspira ed espira profondamente. Tra poco si inizia. Posiziona le mani sulla pista rosso mattone, si accovaccia, alza le ginocchia e parte con uno scatto, a un ritmo perfetto. Il video ha superato 1,7 milioni di visualizzazioni su Instagram. Alica Schmidt va a tutto gas tutti i giorni: allenamenti quotidiani, per un totale di otto sessioni a settimana. La venticinquenne pratica l’atletica leggera fin dalla prima infanzia e con gli anni si è specializzata nei 400 metri piani. Spinta dal grande sogno di partecipare ai Giochi olimpici, è già una delle sportive tedesche di maggior successo. Mostra spesso la sua passione per lo sport in brevi video sui social media. A volte la si vede concentrata nei duri allenamenti, altre volte scherza facendo la linguaccia e il simbolo Peace: così mostra il dietro le quinte della vita di un’atleta affermata. Con i suoi 5 milioni di follower, è l’atleta tedesca di atletica leggera più seguita. Come è arrivata fin qui? Nella Dreamers Talk risponde scrollando le spalle: «Nessuno ti regala niente, bisogna lavorare sodo per raggiungere dei traguardi». E ha lavorato sodo anche per avere la sua nuova auto: con gli occhi lucidi, ci racconta che ha potuto ritirare la sua nuova Porsche 911 solo pochi giorni fa. Perché lei vuole il massimo in allenamento, spiega, ma anche sulla strada.

«Semplicemente, amo quello che facciamo, e lo si capisce anche dai nostri sci». È il successo della sua azienda AK-Ski a spingere Francesca Kuonen ad andare avanti. Originaria del Canton Nidvaldo, si presenta alla Dreamers Talk vestita di tutto punto, con pantaloni neri, un blazer nero e un’infinità di fascette, catenine e cerchi d’argento al braccio destro. Ricorda che lei e suo fratello si sono messi gli sci ai piedi ancora prima di saper camminare bene. Perché gli sci sono un affare di famiglia. Nel 1995, suo padre, vero pioniere, ha fondato l’azienda AK-Ski. Il suo scopo era produrre sci da competizione per tutti. All’epoca, infatti, questo tipo di sci era disponibile solo per gli atleti e le atlete di professione, ma non per i comuni mortali. Senza saperlo, furono così gettate le basi per il sogno di Francesca Kuonen: gestire personalmente l’azienda di sci, un giorno. «È davvero un ’dream come true’, ho sempre voluto fare questo». Oggi l’imprenditrice dirige AK-Ski insieme al marito e al fratello. «Ogni giorno sono circondata da persone di cui posso fidarmi al mille per cento». Ci spiega che gli sci sono un po’ come una Porsche: «Si può andare a una velocità moderata, oppure si può sfrecciare in pista». L’imprenditrice sa di cosa parla, visto che è cresciuta con Porsche. «Sono davvero ricordi della primissima infanzia. All’epoca mio padre restaurò una 365. E di fatto ero in una Porsche già quando ero nella pancia di mia madre», dice ridendo.