Nel caso di Sabrina Cipolla, il nome è davvero un programma.
Sabrina Cipolla | 14. Aprile 2021

Nel caso di Sabrina Cipolla, il nome è davvero un programma.

Dato il cognome, Cipolla, l’associazione con il mondo culinario viene naturale. Nel caso di Sabrina Cipolla, il nome è davvero un programma – e di altissimo livello: la food stylist e chef privata svizzera ha imparato il mestiere dalla crème de la crème francese alla rinomata scuola di cucina “Le Cordon Bleu” di Parigi. Poi, dopo aver fatto una puntata nella cucina stellata, oggi gestisce un’attività propria nel campo della food art e delle esperienze culinarie.

Sabrina Cipolla sembra essere una di quelle donne che non stanno mai ferme, Ha l’ambizione di svilupparsi costantemente a livello professionale e idee sempre nuove che mette anche in pratica. Che cosa la spinge? Traendo ispirazione dai colori e dalle forme che trova nelle gallerie d’arte, nell’architettura e nella natura, realizza capolavori culinari che perfeziona con un pizzico di amore per la libertà e una manciata di creatività. La sua tela è il piatto. La sua missione: un’esperienza di sapori dalla presentazione artistica che racconta una storia.

Tell me more, tell me more… abbiamo incontrato la food artist a Zurigo per un’intervista. Ne è nata la seguente conversazione rilassante su carriera, creatività e arte culinaria!

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Tu sei una food stylist e una cuoca privata – sembra qualcosa di poco convenzionale rispetto al classico chef di un ristorante. Hai sempre voluto intraprendere questo percorso professionale?

Sabrina Cipolla: Sicuramente! Per quanto mi ricordi, cucinare è sempre stato il lavoro dei miei sogni. Mi fa letteralmente rifiorire. È la mia professione, ma anche la mia passione.

Come mai, dopo la scuola culinaria e la cucina stellata, hai iniziato una tua attività?

Sabrina Cipolla: In realtà ho iniziato subito dopo Parigi: ero talmente affascinata dall’atmosfera della scuola di cucina, attorniata da ristoranti di straordinaria creatività, che volevo creare il mio mondo ispirandomi a quell’esperienza. Sono una persona che ama molto la libertà e quindi ho iniziato presto ad accarezzare l’idea del lavoro autonomo. Per me è molto importante mettere la mia firma sul piatto, creare le mie ricette e portare avanti le mie idee. Il mio obiettivo però non era gestire un mio ristorante, ma creare una mia ricetta di business personale.

«Mi attengo al vecchio detto culinario: qualsiasi cosa tu faccia, fallo con passione o lascia perdere.»

Sabrina Cipolla

In cucina sei un’artista, dove trovi l’ispirazione?

Sabrina Cipolla: La fonte della mia creatività in cucina è la vita quotidiana. Amo stare a contatto con la natura, camminare nei boschi. Le combinazioni di colori delle diverse stagioni sono per me pura ispirazione. Lo stesso vale per l’arte vera e propria. Gallerie, mostre e arte di strada… i colori e le forme delle opere d’arte mi affascinano. Sono una persona molto visiva e sono proprio questi stimoli che innescano in me una spinta creativa.

 

La nostra parola chiave: drive! Qual è la tua spinta, la tua motivazione quotidiana?

Sabrina Cipolla: Il tutto positivo. Inizio la giornata con pensieri positivi e mi descriverei come una persona fondamentalmente di buon umore. Sono convinta che si debba affrontare il mondo con una mentalità aperta e allegra, cercando sempre di vederne il lato positivo. Solo così infatti il bene ci viene incontro e le cose belle della vita risaltano di più.

 

C’è un suono caratteristico della cucina che ami particolarmente?

Sabrina Cipolla: Amo il pane (ride). Sicuramente il rumore della macchina che prepara l’impasto per il pane fresco.

 

In genere, la cucina è il luogo dove tutti si riuniscono. Non importa se a un party o in famiglia… Tu avrai sicuramente parecchie storie di cucina da raccontare, ma ce n’è una che ricordi spesso?

Sabrina Cipolla: Molti ricordi della mia infanzia sono legati a mia nonna in Italia, a quando la vedevo in cucina già nelle prime ore del mattino con le erbette fresche e la verdura comprate al mercato. La vita si svolgeva quasi esclusivamente in cucina. Mi piace ripensare a quei giorni, sono davvero dei ricordi meravigliosi.
È vero, come si suole dire, che ogni festa che si rispetti deve finire in cucina (ride). L’idea della cucina come fulcro è per me un punto fermo ancora adesso. Per questo, ad esempio, non potrei mai immaginare casa mia senza pensare alla cucina come centro.

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Quando ti senti veramente te stessa?

Sabrina Cipolla: Nei momenti di libertà. L’acqua e l’aria sono sicuramente i miei elementi. Amo la vela. Il mare e l’immensità mi danno un incredibile senso di libertà e ispirazione.

 

E che cosa mi dici delle automobili?

Sabrina Cipolla: La mia 911 Cabriolet durante un viaggio in Toscana! L’odore dei pini, le colline con i vigneti e le curve: una perfetta combinazione di libertà e natura, per fare rifornimento e pensare a nuovi progetti!

 

Bellissimo! In cucina ti ispiri anche ad altri paesi e viaggi?

Sabrina Cipolla: Certo! La cosa bella è che un cuoco non finisce mai di imparare. In particolare durante i viaggi mi faccio sempre ispirare volentieri per la realizzazione di nuove esperienze di sapore. Oltre alla cucina francese tradizionale, la cucina indiana con i suoi sapori intensi è certamente tra quelle che mi hanno follemente affascinato. Il modo in cui in India la vita ruota attorno alla cucina e l’incredibile varietà di erbe, spezie e aromi utilizzati, li trovo semplicemente eccitanti e influenzano anche la mia cucina.

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Una scoperta culinaria?
Sabrina Cipolla: Il sapore acido! L’importanza che attribuisco al sapore acido nei piatti è aumentata in particolare nel tempo trascorso all’interno della cucina stellata per la realizzazione di combinazioni perfette. Per me, ogni piatto deve avere una certa base acida.

 

C’è un detto culinario che può essere applicato alla vita quotidiana?
Sabrina Cipolla: Qualsiasi cosa tu faccia, fallo con passione o lascia perdere.

 

Di quali ingredienti non puoi fare a meno in cucina?
Sabrina Cipolla: Ci sono solo pochi ingredienti che sono veramente indispensabili. Le erbe come il timo e il rosmarino sono i miei ingredienti preferiti. Per me non devono mai mancare, come il pane a tavola. Non potrei vivere senza il pane!

 

Come ci si può immaginare il processo di creazione dei tuoi piatti?
Sabrina Cipolla: In realtà è un processo relativamente lungo. Tutto ha inizio da un’idea, da un’esperienza che desidero realizzare, dal punto di vista sia gustativo che visivo. Quale storia deve raccontare il mio piatto? Inizia da un singolo ingrediente o da una combinazione di sapori. Traendo ispirazione dai colori e dalle forme della natura e dell’arte, abbozzo una composizione che poi rielaboro più e più volte, perché sono dettagli che fanno la differenza! Una volta pronta la “bozza”, arriva il momento di iniziare veramente a cucinare.

 

Tu quindi crei opere d’arte con il cibo. Qual è il tuo momento preferito nella fase di ideazione della composizione culinaria?
Sabrina Cipolla: Il finale è per me il momento più emozionante. Quando “impiatto” una ricetta, ossia quando tutti gli ingredienti formano un tutt’uno sul piatto. La presentazione è sempre il primo approccio del cliente con il piatto. Mi piace questo processo: sviluppare il perfetto impiattamento per ottenere una perfetta armonia gustativa e visiva.

 

Come ti descriveresti in tre parole?
Sabrina Cipolla: Positiva, creativa e passionale.

 

L’ultimo piatto che hai cucinato?
Sabrina Cipolla: Semplicissimo: tortellini fatti in casa con ripieno di nocciole in salsa al vino.

 

Finisci la frase: cucinare per me significa…
Sabrina Cipolla: Piacere ed esperienza condivisa.

 

Hai un obiettivo o un progetto speciale per il futuro?
Sabrina Cipolla: In questo momento sto lavorando al mio primo libro: un libro d’arte con ricette che ritengo un progetto molto emozionante. Il mio sogno per il futuro sarebbe avere una cucina per eventi dove possa condividere la mia passione per il sapore con gli altri.

 

Che cos’è di moda in cucina in questo momento?
Sabrina Cipolla: Il megatrend del momento è sicuramente la sostenibilità, la tendenza a scegliere ingredienti locali e stagionali, ma anche la cucina vegana.

 

Cosa faresti se non fossi una cuoca di professione?
Sabrina Cipolla: Molto probabilmente sarei diventata un architetto! Per me è importante poter vedere il risultato delle mie creazioni, ottenere un risultato concreto a partire da un’idea. E poterlo condividere con gli altri.

 

Se avessi un superpotere, quale vorresti che fosse?
Sabrina Cipolla: Far aprire gli occhi alla gente in modo che possano vedere soprattutto il lato positivo e seguire la loro passione.

 

What drives you?
Sabrina Cipolla: Proprio questo: guardare il mondo con occhi positivi.