«Tutto il giorno mi viene in mente cosa si potrebbe fare di nuovo, di diverso o di meglio.»
Nenad Mlinarevic | 4. Febbraio 2022

«Tutto il giorno mi viene in mente cosa si potrebbe fare di nuovo, di diverso o di meglio.»

Nenad Mlinarevic è uno degli chef di alto livello più versatili della Svizzera. Dai ricercati ristoranti pop-up al locale di prodotti vegetali, si destreggia in una vasta gamma di discipline culinarie. Qui, il conducente della 911 spiega cosa lo sprona.

Warning: Trying to access array offset on value of type null in /home/httpd/vhosts/porsche-schweiz.ch/drivenbydreams.ch/2023_11/wp-content/themes/guc-theme/template-parts/blocks/imagegallery/imagegallery.php on line 16 Warning: Trying to access array offset on value of type null in /home/httpd/vhosts/porsche-schweiz.ch/drivenbydreams.ch/2023_11/wp-content/themes/guc-theme/template-parts/blocks/imagegallery/imagegallery.php on line 17

“Sono sempre alla ricerca della prossima sfida ed è il motivo per cui questa professione mi si addice così bene”, spiega Mlinarevic quando gli si chiede se gli piace ancora lavorare come chef. Chiunque abbia parlato di cucina e cibo con lui, si è trovato di fronte un interlocutore appassionato, al quale bastano semplici parole chiave come “crocchette di pollo” o “barbabietola” per formulare una serie di brillanti idee. “Durante tutta la giornata mi vengono in mente cose che potrebbero essere fatte in modo nuovo, diverso o migliore” spiega, ammettendo anche che ha dovuto imparare a strutturare meglio la sua creatività e a gestirla con maggiore efficienza.

Oggigiorno, essere uno chef è uno stile di vita invidiabile. Cercando l’hashtag #chefslife su Instagram, si trovano più di due milioni di post, ma per uno come Nenad Mlinarevic la motivazione non può essere questa. Avere successo rapidamente non gli interessa ed è veramente soddisfatto solo se l’entusiasmo del pubblico per un progetto non diminuisce nemmeno dopo anni: “Voglio creare cose senza tempo” spiega lo chef, azzardando un paragone automobilistico e alludendo all’iconica Porsche 911. Secondo il suo modo di pensare, un progetto gastronomico ha raggiunto il suo obiettivo solo se dopo due o tre anni è ancora “cool”.

Dopo il grande successo della “Stadthalle” e i successivi progetti di riorientamento dei locali zurighesi tradizionali “Bauernschänke”, dove vengono serviti moderni “piatti benessere”, e “Neue Taverne”, con una cucina innovativa a base di vegetali, Nenad Mlinarevic ha realizzato il suo sogno di acquistare una 911. “Il mio obiettivo da giovane era riuscire a guidare una Porsche al più tardi a 30 anni. Ma da cuoco di umili origini e con un lavoro fisso era praticamente impossibile. Poi, a 36 anni, ho finalmente potuto realizzare il mio sogno”, spiega.

«Non dò mai per scontato le cose belle, che si tratti delle mia Porsche Targa, che tratto con i guanti, o del mixer che ho in cucina. »

Nenad Mlinarevic

Da allora Mlinarevic viaggia su una Targa GTS nera e, da poco, anche su una Taycan 4S. Quando a tarda sera, dopo una giornata di quindici ore, apre il tettuccio della sua 911, mette un po’ di musica e dalla strada del successo svolta in quella per tornare a casa, gli piace pensare “questo è il mio momento”. Per lui, guidare una Porsche non è un modo per esprimere la propria grandezza, ma piuttosto uno stile di vita. “Non do mai per scontate le cose belle, che si tratti della mia Targa, di cui mi prendo molta cura, o del mio frullatore in cucina, che pulisco con attenzione ogni volta che lo uso”, spiega il giovane l’imprenditore.

Essere un top chef richiede una mentalità molto particolare. Servono in egual misura un elevato grado di disciplina, una marcata durezza verso se stessi, una precisione quasi nevrotica e un senso dell’estetica e della creatività. Ma anche per una macchina da idee come Mlinarevic, a contare alla fine sono “la volontà e l’impegno”. “Il talento è certamente una buona cosa, ma non è decisivo”, afferma.

Galleria d’immagini

L’ultimo progetto che Nenad Mlinarevic e il suo socio Valentin Diem hanno lanciato è stato il ristorante pop-up “Leuehof” sulla Bahnhofstrasse di Zurigo a fine 2020. È stato per alcune settimane il principale argomento culinario della città e ha dato a Mlinarevic l’opportunità di far rivivere le sue idee di cucina in un contesto speciale. Ancora una volta, Mlinarevic ha sfidato se stesso: nell’ex atrio di una banca ha creato una cucina organizzata in modo ben congegnato, che consente di servire fino a 300 persone al giorno e funziona in modo affidabile anche con una frequenza elevata.

Mlinarevic sottolinea che vuole creare cose che funzionano. Per questo a volte è in cucina sette giorni su sette, per garantire che il livello di qualità che ci si aspetta da lui non cali mai. Quando gli si chiede come fa a contagiare i collaboratori con la sua passione, il gastronomo e ristoratore ha una risposta semplice: “Do l’esempio e sono sempre presente. Se la gente sente questo impegno, sta dalla mia parte”, spiega convinto. In ultima analisi, la creatività, il calore e il trambusto in cucina per lui sono come una droga e il risultato – come spiega Mlinarevic – “è l’emanazione della felicità”.